Conosciuti come sinogrammi, i caratteri cinesi – chiamati anche comunemente 汉字hanzi o «caratteri Han» – hanno la particolarità di essere totalmente diversi dall’alfabeto latino, greco o russo. Per quelli di voi che vogliono imparare a scrivere in cinese, avete il vostro lavoro da fare!
Per facilitare l’accesso alla lingua, il governo cinese ha creato negli anni 50 un sistema di «trascrizione fonetica della lingua cinese» – chiamato anche «pinyin» – che ha ridisegnato l’apprendimento di questa lingua per i parlanti stranieri.
Infatti, senza un alfabeto strettamente fonetico, il cinese è considerato una lingua logografica, cioè una lingua in cui le parole sono illustrate da singoli simboli.
Qui, non ci sono combinazioni di lettere diverse di un alfabeto per creare una parola, ma un’associazione di simboli.
Rappresentando uno dei più antichi sistemi di scrittura conosciuti fino ad oggi – in attesa di ulteriori scoperte – l’alfabeto cinese occupa un posto importante oltre i suoi confini, come in Giappone per esempio.
Anche se il suo sistema di scrittura può paralizzare uno studente ben intenzionato, almeno una parte è facile, poiché le lettere minuscole e maiuscole sono intercambiabili.
Inoltre, mentre l’indispensabile dizionario Kangxi (ordinato dall’imperatore Kang Xi della dinastia Qing) conta più di 47 000 caratteri cinesi, i linguisti esperti invitano i loro studenti a riconoscere «solo» 3 000 caratteri per leggere i giornali.
Padroneggiare questi simboli è di per sé una sfida linguistica che, con il decollo economico della Cina, sta diventando sempre più comune e continua ad aumentare esponenzialmente.